La Germania riprende a inviare armi a Israele 

24 Novembre 2025

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Il 24 novembre 2025 il governo della Germania ha deciso di annullare la sospensione delle autorizzazioni all’esportazione di armi verso Israele, precisando che valuterà “caso per caso” il loro trasferimento per l’uso nella Striscia di Gaza occupata.
Si tratta di un provvedimento irresponsabile e illegale che trasmette a Israele un messaggio preciso, ossia che può continuare a commettere crimini di diritto internazionale (genocidio, crimini di guerra e apartheid), senza temere conseguenze, contro la popolazione del Territorio palestinese occupato: Striscia di Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme Est.
La Germania è seconda solo agli Usa per forniture di armi a Israele. Dal 7 ottobre 2023 al 12 maggio 2025, secondo dati governativi, ha emesso licenze per l’esportazione di armi a Israele (come munizioni anticarro e componenti per i motori dei carri armati Merkava), usate nella Striscia di Gaza, per un valore di oltre 485 milioni di euro.
Essendo uno tra i principali stati fornitori di armi a Israele, il provvedimento sospensivo della Germania era stato una delle poche significative forme di pressione applicate dalla comunità internazionale durante il genocidio israeliano contro la popolazione palestinese della Striscia di Gaza.
Non era assolutamente il momento di annullare questa decisione, considerato soprattutto che è stata presa citando il “cessate il fuoco” e la “stabilizzazione” nella Striscia di Gaza, la cui popolazione resta tuttavia in gran parte sfollata e senza rifugi adeguati e mentre Israele continua a lanciare attacchi e a limitare gli aiuti umanitari e le forniture e i servizi essenziali.

Tutti gli stati, Germania inclusa, devono dare seguito ai loro obblighi di assicurare il rispetto del diritto internazionale umanitario, prevenendo e punendo il crimine di genocidio, non contribuendovi e agendo per porvi fine. Gli stati parte del Trattato sul commercio di armi, di nuovo Germania inclusa, devono rispettare le sue norme che vietano il trasferimento di armi verso stati che potrebbero usarle per commettere o facilitare crimini di guerra, genocidi e crimini contro l’umanità.