Rapporto Onu: Israele sta commettendo genocidio a Gaza

16 Settembre 2025

Amnesty International

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Il rapporto presentato oggi dalla Commissione internazionale indipendente d’inchiesta delle Nazioni Unite sul Territorio palestinese occupato, compresa Gerusalemme Est, e Israele (d’ora in avanti Coi), alla 60ª sessione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, ha concluso che le autorità e le forze israeliane hanno commesso e stanno continuando a commettere genocidio nella Striscia di Gaza occupata. La segretaria generale di Amnesty International, Agnès Callamard, ha dichiarato:

“Mentre le autorità e le forze israeliane intensificano la loro brutale campagna di distruzione, in particolare a Gaza City, il severo rapporto della Coi fornisce un’ulteriore conferma di quanto Amnesty International e altre organizzazioni affermano da mesi: le autorità e le forze israeliane hanno commesso e stanno continuando a commettere genocidio nei confronti della popolazione palestinese di Gaza”.

“Sulla base del precedente rapporto, l’ultima relazione della Coi conclude che esistono motivi ragionevoli per affermare che le forze e le autorità israeliane hanno commesso quattro atti proibiti dalla Convenzione sul genocidio, ossia: uccidere membri del gruppo, infliggere loro gravi danni fisici o mentali, imporre deliberatamente al gruppo condizioni di vita intese a provocarne la distruzione fisica totale o parziale, imporre misure volte a impedire le nascite. Fondamentale è che la Coi abbia inoltre concluso che le autorità e le forze israeliane hanno avuto e continuano ad avere l’intento genocidario di distruggere, in tutto o in parte, la popolazione palestinese della Striscia di Gaza. Dichiarazioni rese dalle autorità israeliane costituiscono prove dirette dell’intento genocidario, mentre il modello di condotta delle forze israeliane fornisce prove indirette sufficienti a farne derivare come unica inferenza ragionevole l’esistenza di tale intento”.

“La Coi si unisce così a un numero sempre maggiore di organismi e di esperti internazionali per i diritti umani nel concludere che Israele sta commettendo genocidio a Gaza. Non c’è più tempo per le scuse: con il moltiplicarsi delle prove del genocidio di Israele, la comunità internazionale non potrà dire di non sapere. Questo rapporto deve indurre gli stati ad agire immediatamente e a rispettare i loro obblighi giuridici e morali per fermare il genocidio in corso. La comunità internazionale, in particolare gli stati che hanno influenza su Israele, deve esercitare ogni forma possibile di pressione diplomatica, economica e politica per garantire un cessate il fuoco immediato e duraturo e un accesso umanitario senza ostacoli a Gaza. Le conclusioni di questo rapporto devono spingere tutti gli stati a sospendere ogni trasferimento di armi e forniture per la sicurezza a Israele e a rivedere i propri rapporti commerciali con Israele per assicurarsi di non contribuire al genocidio in corso a Gaza, all’apartheid, ad

“Con Israele che intensifica la sua brutale campagna di distruzione e di sfollamento, soprattutto a Gaza City, inclusi lo sfollamento forzato di massa dei suoi abitanti e la cancellazione del suo patrimonio millenario, la posta in gioco non è mai stata così alta. La stessa esistenza della popolazione palestinese di Gaza è sotto minaccia. La portata delle morti e delle distruzioni è già stata catastrofica, ma siamo a un punto in cui gli stati hanno gli strumenti per prevenire ulteriori crimini. Devono dimostrare di avere anche la volontà di farlo”.

“Il rapporto della Coi avverte inoltre la comunità internazionale delle sue serie preoccupazioni sul fatto che l’intento specifico di distruggere la popolazione palestinese nel suo complesso si stia estendendo al resto del Territorio palestinese occupato, ossia alla Cisgiordania occupata, compresa Gerusalemme Est”.

“Amnesty International esorta tutti gli stati, a cominciare da quelli che negli ultimi due anni hanno sostenuto Israele, a cambiare rotta, a dare ascolto alle conclusioni formulate da numerosi esperti e a fare tutto ciò che è in loro potere per proteggere la popolazione palestinese, fermare il genocidio in corso nella Striscia di Gaza e prevenirne la possibile estensione al resto del Territorio palestinese occupato”.