“Voglio dimenticare di aver vissuto con Boko haram. Voglio uscire da questo campo e ricominciare tutto da capo”
EE, sopravvissuta di Maiduguri
Le ragazze e le giovani donne del nord-est della Nigeria hanno subito terribili violazioni dei diritti umani mentre erano nelle mani di Boko Haram.
Per oltre un decennio, il gruppo armato ha usato le ragazze rapite, costringendole a matrimoni forzati e sottoponendole ad anni di servitù domestica e violenza sessuale, compresa la gravidanza forzata.
Quando sono riuscite a tornare nelle aree controllate dal governo, molte sopravvissute hanno dovuto affrontare le conseguenze generate dalla prigionia: complicazioni sanitarie, mancanza di accesso all’istruzione, stigma e rifiuto da parte delle loro famiglie e comunità.
Nonostante alcuni tentativi per favorire il ricongiungimento familiare, il governo nigeriano ha ampiamente fallito nel promuovere il loro recupero fisico e psicologico e la loro reintegrazione sociale.
Ora, queste ragazze e giovani donne vogliono ricostruire le loro vite. Dopo la grande mobilitazione internazionale #BringBackOurGirls, la campagna #EmpowerOurGirls vuole fare pressione affinché il presidente della Nigeria garantisca loro l’accesso alle cure mediche, all’istruzione e ai mezzi di sussistenza.
Ambasciata della Nigeria
Via Orazio 14/18
00193 Roma
Egregio presidente Tinubu,
Le scrivo in merito al futuro delle ragazze e delle giovani donne che hanno subito orribili violazioni dei diritti umani nelle mani di Boko haram nel nord-est della Nigeria. Dopo aver lasciato Boko haram, molte di loro sono state detenute illegalmente e hanno dovuto sopportare ulteriori sofferenze. Le sopravvissute sono ora prive di un adeguato accesso ai servizi. Signor Presidente, esorto lei e il suo governo a prendere provvedimenti immediati ed efficaci per dare potere a queste ragazze e giovani donne, garantendo loro l’accesso alle cure mediche, all’istruzione e al sostegno ai mezzi di sussistenza.
Mentre tutti nel nord-est della Nigeria sono stati colpiti dal conflitto, le ragazze che si sono associate a Boko haram, per lo più attraverso rapimenti e matrimoni forzati in giovane età, hanno esperienze ed esigenze uniche per la loro età e il loro genere. Molte, se non tutte, subiscono conseguenze di lungo periodo, tra cui complicazioni sanitarie, mancanza di accesso all’istruzione, stigma e rifiuto da parte delle loro famiglie e comunità.
Boko Haram ha usato queste ragazze come “mogli”, costringendole ad anni di servitù domestica e violenza sessuale, compresa la gravidanza forzata. Boko Haram ha indottrinato le ragazze e le giovani donne nell’ideologia del gruppo e le ha costrette a vivere sotto regole rigide, limitando fortemente il loro diritto alla libertà di movimento e vietando loro di lasciare il gruppo per paura della loro vita. Boko haram ha anche costretto ragazze e giovani donne ad assistere a punizioni, tra cui decapitazioni, fustigazioni e amputazioni di arti. Alcune ragazze sono state convertite con la forza. Molte delle atrocità documentate da Amnesty International costituiscono crimini di guerra e crimini contro l’umanità.
A molte ragazze e giovani donne fuggite da Boko haram e tornate nelle aree controllate dal governo con esigenze specifiche è stato negato l’accesso alla giustizia, all’istruzione, alle opportunità di sostentamento, compresa la formazione professionale, e ad adeguati servizi sanitari, compresi quelli per la salute mentale e la salute sessuale e riproduttiva.
Nonostante alcuni sforzi per il ricongiungimento familiare, il governo nigeriano non ha adottato misure efficaci per rispettare gli obblighi internazionali in materia di diritti umani per reintegrare queste ragazze e giovani donne come richiesto dalla Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dalla Carta africana sui diritti e il benessere del fanciullo, di cui la Nigeria è uno Stato parte. Inoltre, invece di rispondere alle loro esigenze specifiche, molte di loro sono state illegalmente detenute dai militari in varie strutture di detenzione negli Stati di Borno e Adamawa.
Ora le ragazze e le giovani donne sopravvissute vogliono ricostruire le loro vite.
Esorto Lei e il Suo governo a prendere misure appropriate ed efficaci per riabilitare tutte le sopravvissute assicurando che:
– siano sottoposte a una valutazione medica volontaria subito dopo aver lasciato Boko haram e possano accedere a servizi di assistenza sanitaria completi e rispettosi della loro privacy e dopo la reintegrazione;
– possano accedere all’istruzione pubblica. Questo significa che le scuole devono essere aperte e sicure in tutti gli Stati e nei campi per sfollati, che tutti i costi e le tasse associate all’istruzione primaria siano cancellati e che siano sviluppati programmi volti a sradicare lo stigma e la discriminazione nei loro confronti;
– i programmi di formazione professionale e di qualificazione siano efficaci, in modo da aiutare le ragazze e le giovani donne a diventare finanziariamente autosufficienti nel lungo periodo.
Cordiali saluti,