L’Ue deve sospendere l’Accordo di Associazione Ue-Israele

19 Giugno 2025

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Le sottoscritte organizzazioni per i diritti umani, organizzazioni umanitarie e sindacati esortano l’Unione europea a garantire che la revisione in corso del rispetto da parte di Israele dell’articolo 2 dell’Accordo di associazione tra Ue e Israele sia approfondita, completa e credibile.

L’articolo 2 stabilisce che il rispetto dei diritti umani e dei principi democratici costituisce un “elemento essenziale” dell’accordo. Di fronte a prove schiaccianti dei crimini atroci commessi da Israele e di gravi violazioni dei diritti umani contro la popolazione palestinese in tutto il Territorio palestinese occupato (Tpo), una revisione credibile può giungere a una sola conclusione: Israele è gravemente inadempiente rispetto all’articolo 2.

Alla luce di ciò chiediamo alla Commissione europea e a tutti gli stati membri dell’Ue di sostenere misure significative e concrete, inclusa la sospensione – almeno parziale – dell’Accordo di associazione tra Ue e Israele.

Siamo sconcertati dal fatto che l’Ue abbia impiegato così tanto tempo ad avviare questa revisione, nonostante la richiesta presentata da Spagna e Irlanda già nel febbraio 2024, le sentenze dei tribunali internazionali, i mandati di arresto emessi dalla Corte penale internazionale e i numerosi rapporti di organi delle Nazioni Unite, esperti, ong di rilievo e accademici, che documentano gravissime violazioni da parte di Israele del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani nel Tpo, tra cui crimini di guerra, crimini contro l’umanità – compresi trasferimenti forzati, apartheid e uccisioni di massa – e genocidio.

Alcuni di questi risultati sono stati presentati ai ministri degli esteri dell’Ue nel novembre 2024 ma invece di procedere verso la sospensione dell’accordo e l’adozione di misure appropriate, i ministri si sono limitati a convocare una riunione del Consiglio di associazione Ue-Israele, in cui hanno chiesto un cessate il fuoco, aiuti umanitari su larga scala, il pieno rispetto del diritto internazionale umanitario e la cessazione della politica israeliana di colonizzazione illegale. Le autorità israeliane hanno fatto esattamente l’opposto, ancora una volta senza conseguenze per le relazioni bilaterali con l’Ue – almeno fino ad ora.

Il contesto in cui si svolge questa revisione è drammatico e richiede un’azione urgente ed efficace. Da mesi Israele ha completamente bloccato l’ingresso di aiuti nella Striscia di Gaza occupata, cercando poi di sostituire il sistema di aiuti umanitari guidato dalle Nazioni Unite con centri di distribuzione militari, dove si sono registrate numerose uccisioni di civili in cerca di aiuto. Ciò viola gli obblighi di Israele in quanto potenza occupante secondo il diritto internazionale umanitario, oltre a disattendere tre sentenze vincolanti della Corte internazionale di giustizia – gennaio, marzo e maggio 2024 – che ordinano alle autorità israeliane di consentire senza ostacoli la fornitura su vasta scala di aiuti umanitari urgenti per prevenire un genocidio.

Questo, insieme all’espansione delle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza che colpiscono infrastrutture vitali, strutture sanitarie, rifugi e che hanno causato migliaia di morti e feriti civili dalla rottura del fragile cessate il fuoco, continua a provocare sofferenze indicibili alla popolazione palestinese illegalmente assediata di Gaza.

In quanto parte della Convenzione sul genocidio, tutti gli stati membri dell’Ue hanno l’obbligo di “impiegare ogni mezzo ragionevolmente a loro disposizione” per prevenire un genocidio. Tale obbligo nasce non al momento di una determinazione giudiziaria definitiva, ma non appena uno stato apprende, o avrebbe dovuto apprendere, del rischio concreto che un genocidio possa essere commesso. La Corte internazionale di giustizia ha fornito indicazioni chiare al riguardo. L’azione dell’Ue è attesa da troppo tempo.

Anche se nella Striscia di Gaza può essere stato il fattore scatenante per l’avvio della revisione dell’articolo 2 dell’Accordo di associazione, la portata della revisione è più ampia e riguarda il rispetto da parte di Israele dei “diritti umani e dei principi democratici”. A tal proposito, ricordiamo il parere consultivo storico della Corte pensale di giustizia del luglio 2024, che ha dichiarato illegale l’occupazione israeliana del Tpo, in violazione del diritto delle persone palestinesi all’autodeterminazione, e l’ha definita caratterizzata da gravi violazioni, tra cui discriminazione sistematica e segregazione razziale, violenza illegale, sfollamenti, demolizioni, espansione delle colonie illegali e confisca di terre. A settembre l’Assemblea generale dell’Onu ha adottato una risoluzione che in larga parte recepisce tale parere, formulando una serie di richieste che sono state ignorate dalle autorità israeliane. Inoltre, rapporti di gruppi per i diritti umani e indagini delle Nazioni Unite evidenziano anche casi di tortura ai danni di palestinesi detenuti nelle carceri israeliane, con esiti anche mortali.

In questo contesto, una revisione debole o inconcludente del rispetto da parte di Israele dell’articolo 2, e/o il mancato intervento della Commissione e del Consiglio per sospendere almeno in parte l’Accordo di associazione, distruggerebbe definitivamente la credibilità dell’Ue e, cosa più grave, incoraggerebbe ulteriormente le autorità israeliane a continuare a commettere crimini atroci e gravi violazioni contro i palestinesi in totale impunità.

L’Ue deve agire ora, come avrebbe già dovuto fare da tempo.

  1. 11.11.11
  2. Academics for Palestine
  3. Action for Women
  4. ActionAid Denmark
  5. ActionAid France
  6. ActionAid Ireland
  7. ActionAid Italy
  8. AFPS
  9. Al Mezan Center for Human Rights
  10. Ambasada Rog
  11. Amnesty International
  12. ARSIS – Association for the Social Support of Youth
  13. Association Belgo-Palestinienne WB
  14. Association des Universitaires pour le Respect du Droit International en Palestine (AURDIP)
  15. AVAAZ
  16. Belgian Academics and Artists for Palestine (BA4P)
  17.  Bloody Sunday Trust
  18. Broederlijk Delen
  19. Cairo Institute for Human Rights Studies
  20. Centre for Global Education
  21. CGT (Confédération générale du Travail)
  22. Changemakers Lab
  23. Child Rights International Network (CRIN)
  24. Christian Aid Ireland
  25. CIDAC
  26. CIDSE – international family of Catholic social justice organisations
  27. Collectif Judéo-Arabe et Citoyen pour la Palestine (CJACP)
  28. Comhlámh
  29. Comité de Solidaridad con la Causa Árabe
  30. Cospe
  31. CRID
  32. Culture de Palestine
  33. Danes je nov dan
  34. De-Colonizer
  35. Defence for Children International
  36. Diakonia
  37. DIGNITY – Danish Institute Against Torture
  38.  Društvo Humanitas – center za globalno učenje in sodelovanje
  39.  Dutch Scholars for Palestine
  40.  Ekō
  41.  Entraide et Fraternité
  42. Equal Legal Aid
  43. Eurocadres
  44. EuroMed Rights
  45. European Coordination of Committees and Association for Palestine – ECCP
  46. European Jews for Palestine
  47.  European Middle East Project (EuMEP)
  48.  European Trade Union Network for Justice in Palestine
  49. Fédération Artisans du Monde
  50. Fenix Humanitarian Legal Aid
  51. FGTB-ABVV
  52. Finnish Arab Friendsip Society
  53. Finnish Development NGOs – Fingo
  54. Finnwatch ry
  55. Fundación Mundubat
  56. Gibanje za pravice Palestincev
  57. Hellenic League for Human Rights
  58.  Human Rights Watch
  59. Humanity & Inclusion – Handicap International
  60.  HUSOME
  61. Institute 8th of March
  62.  International Federation for Human Rights – FIDH
  63. International Media Support
  64. International Rehabilitation Council of Torture Victims (IRCT)
  65. Ireland-Palestine Solidarity Campaign
  66. Irish Anti War Movement
  67. Irish Council for Civil Liberties
  68.  Jewish Call for Peace
  69. Kairos Ireland
  70.  La Cimade
  71. La Coordinadora de Organizaciones para el Desarrollo
  72. LAB Sindikatua Basque Country
  73.  Mouvement de la paix france
  74. MPPM – Movimento pelos Direitos do Povo Palestino e pela Paz no Médio Oriente
  75. My Voice, My Choice
  76. NWRG (New Wepons Research Group) odv
  77.  Olof Palme International Center
  78. OVCA – society for awareness raising and protection – center of antidiscrimination
  79. Oxfam Ireland
  80. Parents for Peace
  81. PAX
  82. Pax Christi International
  83. Pax Christi Vlaanderen (Belgium)
  84. Peace Institute
  85.  PIC – Legal Center for the Protection of Human Rights and the Environment
  86.  Plan International EU Liaison Office
  87. Plataforma por Empresas Responsables
  88. Plateforme des ONG françaises pour la Palestine
  89. Polish-Palestinian Justice Initiative KAKTUS
  90. Proja institute
  91. Research and Universities for Palestine Network-Italy
  92. Sadaka-the Ireland Palestine Alliance
  93. Samos Volunteers
  94.  SB OVERSEAS – SOUTIEN BELGE OUTRE-FRONTIERES
  95. SETEM Catalunya
  96.  Sindikat Mladi plus (Trade Union Youth Plus)
  97.  Slovene Philanthropy, Association for the Promotion of Volunteering
  98.  SOLIDAR
  99. Solsoc
  100. The European Legal Support Center (ELSC)
  101. The Palestine Solidarity Association of Sweden
  102. The Rights Forum
  103. Trinity College Dublin Students’ Union/ Aontas Mac Léinn Choláiste na Tríonóide
  104. UGT SPAIN
  105. Union juive française pour la paix
  106.  Union syndicale Solidaires
  107. United Against Inhumanity (UAI)
  108.  Viva Salud
  109. Vrede vzw (Belgium)
  110. Vredesactie
  111. World Organisation Against Torture (OMCT)
  112. Yoga and Sport With Refugees
  113. Zavod 3MUHE