Navi con armi a Israele, la Slovenia ha violato i propri impegni

22 Agosto 2025

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Il 31 luglio, dopo la vergognosa decisione dell’Unione europea di non prendere alcun provvedimento concreto per fermare il genocidio israeliano nella Striscia di Gaza, la Slovenia aveva annunciato che avrebbe deciso di vietare l’esportazione e il transito di materiale ed equipaggiamento militari diretti a Israele.

Il 7 agosto, secondo quanto reso noto dalla stampa, la nave ZIM New Zealand, battente bandiera liberiana, ha lasciato un porto sloveno carica di “macchinari elettrici” e beni “militari”. A quella data, il divieto non era ancora entrato in vigore… La nave è giunta a destinazione ad Haifa, in Israele, il 14 agosto.

La spedizione è stata effettuata per conto della A-E Electronics, una filiale di Elbit Systems, il principale produttore israeliano di sistemi d’arma. La nave appartiene alla ZIM Integrated Shipping Solutions, una compagnia di navigazione commerciale che ha sede ad Haifa, in Israele.

A prescindere dall’entrata o meno in vigore del provvedimento nazionale, la Slovenia era e resta obbligata a rispettare le norme internazionali, in particolare l’articolo 1 comune alle Convenzioni di Ginevra, che vietano di inviare armi a chiunque stia prendendo parte a un conflitto armato qualora tale invio rischi di contribuire a violazioni del diritto internazionale umanitario.

Amnesty International ha scritto a ZIM Integrated Shipping Solutions, A-E Electronics ed Elbit Systems. Quest’ultima ha risposto di “non essere a conoscenza di alcuna decisione formale del governo sloveno riguardo al trasferimento di prodotti militari verso e da Israele” e di “non sapere dove si trovasse in quel momento [il 7 agosto] la nave in questione”.

Secondo i documenti di navigazione, la ZIM New Zealand è attualmente attraccata al porto di Capodistria. Pronta per un secondo trasporto?