Sudan, la stagione delle piogge peggiora la crisi

14 Luglio 2025

Amnesty International

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Con l’inizio della stagione delle piogge nella regione del Darfur settentrionale, in Sudan, il direttore di Amnesty International per l’Africa orientale e meridionale, Tigere Chagutah, ha dichiarato:

“La stagione delle piogge rappresenta una minaccia spaventosa per molte persone sudanesi fuggite dai conflitti tra gruppi armati nel Darfur settentrionale. Persone sfollate internamente e rifugiate hanno raccontato ad Amnesty International di temere che le piogge aumenteranno il rischio di malattie e peggioreranno ulteriormente le già drammatiche condizioni in cui si trovano. Sono persone disperate: hanno bisogno di cibo, semi da piantare prima dell’arrivo delle piogge, acqua e assistenza sanitaria. Anche la mancanza di rifugi adeguati è una grave preoccupazione. Una donna di 90 anni ci ha raccontato di non avere alcun tipo di riparo e di vivere sotto gli alberi. Molti altri si trovano nella stessa situazione”.

“Per evitare che questa emergenza umanitaria degeneri ulteriormente, le parti in conflitto devono permettere l’accesso rapido, sicuro e senza condizioni degli aiuti umanitari e cessare ogni attacco contro operatori e strutture umanitarie”.

“Il Sudan vive oggi la più grande crisi di sfollamento e umanitaria al mondo, ma la risposta internazionale per il 2025 è gravemente sottofinanziata. Se la comunità internazionale non saprà reagire con prontezza, questo sarà ricordato come un fallimento clamoroso. È urgente aumentare i fondi per l’assistenza umanitaria, sia all’interno del Sudan sia per le persone rifugiate sudanesi. Bisogna fare di più per salvare vite umane. La comunità internazionale non può permettersi di voltarsi dall’altra parte”.

Ulteriori informazioni

Dall’inizio del nuovo conflitto armato in Sudan, scoppiato nell’aprile 2023, oltre 11 milioni di persone sono state costrette a lasciare le proprie case. Vivono in condizioni estremamente precarie, sia all’interno del Sudan, in particolare nella regione del Darfur, una delle più colpite dai conflitti, che negli stati vicini. Nel Darfur settentrionale si registrano già casi di colera.

Le parti in conflitto continuano a ostacolare l’accesso degli aiuti e ad attaccare strutture e operatori umanitari. Finora, gli sforzi diplomatici non sono riusciti a garantire un’assistenza adeguata alla popolazione colpita.

La stagione delle piogge in Darfur va generalmente da giugno a settembre. Già in aprile Medici senza frontiere aveva lanciato l’allarme: le piogge avrebbero rischiato di aggravare ulteriormente la crisi di malnutrizione in corso. Nell’agosto 2024 le Nazioni Unite hanno confermato la presenza di condizioni di carestia nel campo di Zamzam e identificato altre 13 aree a rischio.